Artiste e Artisti

Biagio Accardi

Biagio Accardi è un cantastorie calabrese, performer, suonatore, viaggiatore e autore di canzoni. Ricerca ed elabora sonorità ispirate al panorama etnico-mediterraneo. Le sue composizioni sono un affresco poetico a tratti psichedelico ed ipnotizzante e a tratti ammaliante per il suo forte ed intenso potere nostalgico. Studioso amatoriale della società tradizionale e moderna dei luoghi in cui vive, si è fatto sempre promotore di eventi artistico-culturali votati a valorizzare il Sud. Ha pubblicato il cd  “Cantu, cantu. e mi ni fricu!” nel 2013, il libro “Viaggio lento nel Pollino” Andrea Pacilli Editore nel 2016, il cd “L’albero che cammina” nel 2015, il cd “Parole” nel   2019 Edizione CalabriaSona.

Farzaneh Joorabchi

Farzaneh Joorabchi è nata a Teheran (IRAN) e si è trasferita in Italia a diciannove anni, dove ha conseguito la laurea in Architettura presso l’Università di Firenze. Ha studiato, sempre a Firenze, Musica Persiana con il grande maestro Mahammad Reza Lotfi. Farzaneh Joorabchi svolge concerti, seminari in Europa, in Nord Africa e negli Stati Uniti su Musica Antica Persiana e Laboratori su Canto e Guarigione nell’Antica Persia.

Ha svolto per diversi anni un’intensa attività concertistica con il complesso “Al Qantarah” presentando l’influenza della musica orientale nella musica siciliana medioevale, incidendo l’album “Abballati Abballati” Fonè, 1999; collabora con i solisti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, nel progetto educativo MUSA in Germania con Deutsche Staatsphilharmonie. Dal 1999 è relatrice in seminari e convegni promossi dal dipartimento di musica di Wellesley college di Boston (USA). Tiene concerti in duetto con il pianista virtuoso Lois Shapiro ( USA), con Hooshyar khayam pianista compositore Iraniano e con Driss Alaoui Mdaghri nel progetto Multietnico di Come to My Home in Marocco.

Accompagna il suo canto con il Setar (liuto antico persiano a quattro corde) e con il Daf (tamburo a cornice, percussione dei Darvishi mistici Kurdi )

Segnaliamo i suoi cd “Suoni perduti – Musica mistica persiana” del 2012 e “Verses in the wind” del 2014.

Boto Cissokho

Boto Cissokho è un griot proveniente dal Casamance, una regione del Sud del Senegal che più di tutte ha preservato un ricchissimo patrimonio di usanze e tradizioni, in particolare per quanto riguarda la musica. Boto discende, assieme a molti suoi fratelli anch'essi musicisti, da una antichissima dinastia di griot suonatori di kora, la tradizionale arpa africana di cui Boto è anche costruttore. È un esponente di spicco della sua stirpe, avendo svolto un’intensa e variegata attività musicale in Senegal e in Europa. I griot rappresentano una figura emblematica nella cultura dell’Africa dell’Ovest. Musicisti-cantastorie, sono depositari della cultura, delle tradizioni e dei miti della comunità a cui appartengono. Preservano e diffondono il patrimonio di cui sono custodi viaggiando ed esibendosi in rituali, festività, cerimonie. Figure tradizionalmente avvolte da un’aura di misticismo, sono estremamente rispettati e tutelati dalla popolazione. Dopo un’intensa attività musicale svolta tra Dakar e M’Bour, Boto fonda assieme al percussionista Ousmane Seydi, e con la collaborazione di vari musicisti italiani i Cafè Touba, svolgendo numerose tournée in tutta Europa e partecipando a importanti festival tra i quali il RoToTom SunSplash di Benicasim il Karneval der Kulturen di Berlino, oltre che in vari festival nazionali. Traferitosi in Calabria, dove tuttora risiede, alterna l’attività didattica a un’intensa attività concertistica da solista e in diverse formazioni, collaborando con affermati musicisti della scena musicale calabrese. Il suo repertorio, che conta brani tradizionali dell’Africa dell’Ovest e numerose composizioni originali, assume forme e crea atmosfere completamente differenti in funzione del contesto e della formazione. Attualmente suona in duo con l’artista Antonio Petitto al contrabbasso (formazione denominata BoToTo), e in trio sempre con l’artista Antinio Petitto al basso elettrico e percussioni e con Fabio Tropea alla batteria e percussioni, dando vita ad un sound impetuoso ed esplosivo che partendo dalle sonorità dell’Africa dell’Ovest e dell’Afro beat si arricchisce di elementi reggae, rock, funk.

Rita Botto

Rita Botto è una cantante che trova nella sua Sicilia l’energia di riprendere le radici sonore “teatralmente” mediterranee. Dotata di grande versatilità, con doti vocali così elevate che, nonostante lei abbia imparato a cantare da autodidatta, ha insegnato tecnica del canto per quattro anni alla Scuola di “Musica Moderna” di Ferrara e successivamente alla Scuola di Teatro “Baule dei suoni” di Bologna. Vanta una voce mediterranea potente, duttile ma anche ironica; grande sua dote è la comunicatività. Nata nella barocca Catania, musicalmente esordisce a Bologna, dove abbraccia stili e repertori che vanno dalla musica leggera italiana a quella brasiliana, passando per i registri afro-americani del blues e del jazz. Soltanto più tardi scopre il desiderio di dare voce alla propria lingua: il siciliano. Il suo esordio discografico è stato nel 2004 con “Stranizza d’amuri” di Recording Arts di Roy Tarrant; in seguito nel 2007 pubblica il cd “Donna Rita”, nel 2012  “Ninnaò”, nel 2014 “Terra ca nun senti” con la Banda di Avola. Ha collaborato con Carmen Consoli, Roy Paci, Alfio Antico, Tony Esposito, Ornella Vanoni, Nada, Giorgia e molti altri.

Simona Di Gregorio

Ad accompagnare l’artista Rita Botto ci sarà Simona Di Gregorio. Cantante e polistrumentista, musicoterapeuta, studia pianoforte conseguendo il 5° anno all’età di 13 anni. Pochi anni dopo scopre la passione per il canto; dopo una breve parentesi tedesca a Stoccarda dove studia Educazione Ritmica e Pianoforte, da autodidatta si approccia a una modalità propria di fare musica ispirandosi alla musica etnica e popolare e agli strumenti di accompagnamento (organetto, percussioni, chitarra, fiati, ecc.)

Da molti anni collabora con Matilde Politi (anche nella formazione Compagnia bella) e studia un ampio repertorio di canti tradizionali polivocali siciliani partecipando a numerosi festival, rassegne, concerti in Italia e in Europa; con lei crea, inoltre, il Coro Popolare Siciliano Unicavuci dall’ottobre 2017, nel 2019 scissi i progetti, dirige il coro popolare di Catania.  Conduce laboratori di canti siciliani e del mondo, di esplorazione e di educazione vocale, di ricerca. Vanta numerose collaborazioni con artisti e associazioni isolane, in attivo dallo spettacolo e formazione (Ass. Ame, Pocket Poetry Orchestra, Ass. Momu) al teatro/musica (Luftig, Nave Argo, Officine Culturali Ct, ), alla musicoterapia (Grammafonia, Anffas Catania, Teatro Spazioscena). È compositrice delle musiche per il film “Acqua fuori dal ring” di Joel Stangle. Fonda con Riccardo Gerbino e Giovanni Arena “luftig”, un progetto che dà vita a brani originali e al primo disco,  Erdring, per la 49edizioni. Attualmente attivo il progetto con il trio Casentuli  di recupero dei Canti e del repertorio da Barberia che accompagnano “u sonu”, ovvero la festa da ballo e le serenate.

Lisetta Luchini

Lisetta Luchini è una cantastorie fiorentina, cantante ed interprete di musica popolare toscana, ricercatrice, chitarrista, attrice ed autrice di canzoni e ballate. E’ fondatrice insieme ad illustri studiosi, storici e etnomusicologi del Centro Studi Tradizioni Popolari Toscane di cui cura la parte musicale per la rivista “Toscana Folk”, organo del Centro stesso. Canta tutto il repertorio “classico” toscano, anonimo e d’autore: canzoni narrative, ballate, serenate, stornelli, fino a Spadaro, Cesarini, Petralia ed altri ancora. Scrive ed esegue le proprie “storie” su temi attuali che continuano la tradizione dei cantastorie toscani. Si adopera per la conservazione, diffusione e, soprattutto, l’evoluzione della musica di tradizione svolgendo anche una intensa attività di solista. Ha vinto piu’ volte il Premio Giovanna Daffini di Motteggiana (Mn), con testi da cantastorie dedicati alle donne e di attualità. Discografia: “Toscana in Musica” (cd doppio) Ed. Pegasus, “Lisetta Luchini...e compagnia!” Ed. Pegasus 2004, “Gl’è Tutto sbagliato gl’è tutto da rifare” Ed. Pianigiani 2010, “Il Popolare canto” Ed. Folknote 2018 Firenze.

Francesca Prestia

Francesca Prestia è la prima donna cantastorie calabrese. Si diploma in Flauto traverso presso il Conservatorio “F. Cilea” di RC, consegue il compimento inferiore di Composizione al Conservatorio “F. Torrefranca” alla guida dei maestri Andrea Nicoli e Maurizio Gabrieli, il Diploma in Musicoterapia alla Cittadella di Assisi e la laurea in DAMS Musica alla Facoltà di Lettere e Filosofia (tra Bologna e Cosenza). Con la sua chitarrina e la voce appassionata promuove le tradizioni, la storia e la cultura della terra di Calabria. Le sue ballate sono animate dalla fierezza e il coraggio di molte donne e uomini calabresi che per amore della propria terra, lottano per la giustizia e la libertà. Nel 2006 pubblica il primo cd “Mina ventu” in dialetto catanzarese, raccontando la storia d’amore di Rachele De Nobili e Saverio Marincola (Giulietta e Romeo catanzaresi). Nel 2012 compone “La ballata di Lea” dedicata a Lea Garofalo, donna coraggiosa uccisa dalla ‘ndrangheta, iniziando a dare voce ai “vinti” che resistono e denunciano la mafia. Nello stesso anno, il M.I.U.R. e l’U.N.A.R. promuovono la produzione del cd “Dedicato a Lea e a tutte le donne calabresi”. Nel 2015 esegue, nella serata finale di Musicultura a Macerata, con il cantautore Roberto Vecchioni il suo canto d’amore in lingua calabro-greca “I Agapi pirìa tu Thiù”. Nel 2016 pubblica il cd “Mare Nostrum” DM Produzioni. Nel 2018 dedica a Riace e al suo modello di accoglienza e integrazione dei migranti il brano “Riace forever”, pubblica il singolo con il patrocinio dell’ANPI Calabria, SPI-CGIL Calabria e Federconsumatori. Per i brani “Bella Giuditta” (dedicata alla contadina Giuditta Levato di Calabricata uccisa dal latifondo nel ’46) e la “Decimazione della Catanzaro” (dedicata alla Brigata Catanzaro, ingiustamente decimata durante la Prima Guerra mondiale) è premiata in provincia di Mantova al Concorso Nazionale “Giovanna Daffini”. Da anni collabora e si esibisce con il noto Otello Profazio, con lui ha prodotto nel 2019 il cd “Donne del Sud” Edizione CalabriaSona. Dal 2020, in collaborazione con il puparo palermitano Angelo Sicilia, promuove su tutto il territorio nazionale ed europeo l’opera “LEA GAROFALO – PUPE E PUPI ANTIMAFIA”.

Otello Profazio

Otello Profazio, “mastru cantaturi”, è il più famoso cantastorie calabrese ed è considerato uno dei cantanti dialettali più importanti del meridione. Nel 1974 è stato insignito del Disco d'Oro per aver venduto oltre un milione di copie dell'album “Qua si campa d'aria”; è a tutt'oggi l'unico cantante del genere folklorico ad aver raggiunto questo traguardo. A partire dagli anni sessanta sino ad oggi, partecipa a numerose trasmissioni radiofoniche e televisive italiane e internazionali. Per 15 anni scrive settimanalmente la rubrica Profaziate nel quotidiano Gazzetta del Sud, dal 2019 le “declama” quotidianamente su Video Calabria TV. Nel 2009 in Sicilia riceve il Premio Pitrè e nel 2016 a Sanremo il Premio Tenco. Otello Profazio è preziosa memoria storica ed enciclopedia vivente dell’etno-antropologia musicale del Sud. Da sempre sente prorompente il bisogno, diventato poi necessità e impegno civile, di raccogliere e divulgare il patrimonio etno-musicale del Sud, di tutto il Sud e non solamente della Calabria, dove è nato a Rende. In oltre 60 anni di attività e di ricerca scrive, scova e riscrive innumerevoli canti e documenti canori che cataloga per temi e che costituiscono il suo archivio personale. Moltissime le canzoni pubblicate in numerosissimi dischi dove reinterpreta la storia del Sud, o meglio, ne canta la controstoria. Tutte le sue canzoni, anche quelle che al primo ascolto potrebbero sembrare “allegre”, “leggere”, o “scandalose”, sono canti di protesta, di lotta “poetica”, di analisi critica della realtà sociale, espressi con l’uso della satira contro i potenti, quelli “che avrebbero dovuto fare” per il Sud e “non hanno fatto”. La sua attività concertistica prosegue con esibizioni in tutto il mondo.

Sergio Uccello

Sergio Uccello inizia giovanissimo lo studio della chitarra classica con il M° F. Lomanno, che lo segue fino all’ottavo anno di corso, proseguendo poi gli studi sotto la guida del M° Vincenzo Amabile. Si diploma al conservatorio Fausto Torrefranca di Vibo Valentia nel 1991; frequenta i corsi di perfezionamento e interpretazione musicale con i maestri Alirio Diaz, Oscar Ghiglia, Carlo Carfagna. Partecipato al seminario estivo internazionale per chitarra “omaggio ad Andrea Segovia” presso la Bayerische Musikakademie di Marktoberdorf con i Maestri Leo Brower, Eliot Fisk ed Alexander Frauchi ed agli stages internazionali di alto perfezionamento di chitarra tenuti dal M° Roland Dyens sia in Calabria che al Chateau de Martigny a Paray Le Monial in Francia. Segue per più di dieci anni i corsi estivi di perfezionamento tenuti dal M° Bruno Battisti D’Amario. Studia composizione con il M° Giampaolo Chiti, docente del conservatorio Santa Cecilia di Roma. Svolge attività concertistica in varie formazioni proponendo un repertorio che va dalla musica classica a quella etnica.

Luciano Spagnolo

Luciano Spagnolo consegue il diploma in Viola e Violino presso il Conservatorio di Musica “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza. Collabora come violista con le orchestre “Philarmonia Mediterranea” di Cosenza, “La Grecia” di Catanzaro, “F.Cilea” di Reggio Calabria e “Vittorio Emanuele” di Messina. Con il medesimo strumento fa parte di numerosi gruppi da camera dal trio al quintetto. Con il violino invece spazia dalla musica barocca alla popolare, dalla leggera al jazz. È Docente di Violino presso le scuole secondarie di primo grado ad indirizzo musicale.

Filippo Scicchitano

Filippo Scicchitano è bassista e contrabassista. Si diploma in Contrabbasso e consegue la Laurea di primo livello in Jazz e la Laurea in Scienza e tecnologia del suono. Frequenta la Master class di perfezionamanto con Alan Caron, Massimo Moriconi, Ares Tavolazzi, Dario Deidda, Paolo Costa, Jon Pastitucci, Pietro Condorelli, Tino TRacanna, ecc. Partecipa a innumerevoli tour in Italia ed Europa con Phaleg, Taragnawa, Marasà, Fiordaliso, Mingardi, Sabina Stilo, Franco Fasano, Arangara, Hevia, Matt Bianco, ecc. Collabora con Piero Pelu',Simore Cristicchi, Hevia, Eugenio Bennato, PItro Condorelli, Rocco Ricelli, Piero Cusato, Matt Bianco, Gianfranco Riccelli, Francesca Prestia, Roberto Rossi, Diego Apa ,ecc.

Rocco Riccelli

Rocco Riccelli coltiva il suo amore per la musica e per la tromba sin da piccolo, partecipando appena seienne alle attività bandistiche del suo paese. Nel corso della sua giovinezza esplora vari campi e stili musicali, ma forte è la sua propensione verso la musica jazz. Consegue nel 1979 il diploma in tromba al Conservatorio “F. Torrefranca” di Vibo Valentia con i con i maestri romani Taverna e Catania; nel 2005 corona un suo vecchio sogno raggiungendo il Diploma in Musica Jazz con il Maestro Nicola Pisani e nel 2007 il Diploma in Musica Elettronica con il Maestro Francesco Galante, presso il Conservatorio di musica “S. Giacomantonio” di Cosenza. Partecipa a vari festival nazionali e internazionali (Roccella Jazz, Catanzaro Jazz Festival, Invasioni, Jazz e vento, Foggia jazz Festival, Trebisacce jazz, Lamezia jazz, ecc.). . Nella 2^ Edizione di “Jazz e vento” Cortale 2008, si esibisce a fianco dello straordinario jazzista Stefano Di Battista. Contribuisce con il suono caldo della sua tromba a ben sette progetti discografici. Attualmente è docente di Tromba presso il Liceo Musicale “T. Campanella” di Lamezia Terme (Cz). Fa parte della Big Band del Conservatorio di Cosenza. Molto interessante il suo ultimo lavoro discografico “Contaminazioni Duo”Etichetta Picanto, prodotto con il chitarrista Alessandro Guido.

Fabio Tropea

Fabio Tropea inizia gli studi delle percussioni da autodidatta, successivamente frequenta l’accademia “Percento Musica” a Roma, studiando con i migliori musicisti della scena italiana. Nel 2010 si diploma in Percussioni al Conservatorio di Musica “F. Torrefranca” di Vibo Valentia. Frequenta diverse master class con percussionisti di tutto il mondo su diverse tematiche e generi musicali che spaziano dal jazz alla word music, alla musica classica.

Celeste Iiritano

Celeste Iiritano è cantante, tamburellista e danzatrice catanzarese. Ha all’attivo tre dischi da solista: “Folk liscio e allegria” del 2009, “Donna Candia” Elca Sound Produzioni Discografiche del 2010 e “Morso d’amore” del 2018. La sua voce potente e squillante dispiega con gusto e passione il profondo amore verso la sua gente e la sua terra. Pur interpretando i suoni del suo territorio, non manca di volgere il suo sguardo e la sua voce verso le sonorità del jazz e della musica leggera. È insegnante di danze tradizionali del Sud Italia, quali la pizzica salentina e la tarantella calabrese. In ambito teatrale partecipa ai musical “La Bella e la Bestia” nel ruolo di Mrs Brick e di Esmeralda in “Notre Dame de Paris” con la regia di Giò di Tonno. Collabora con Otello Profazio e Officina Zoè. Attualmente è insegnante pre-certificata del metodo Natural Mix Singing di Marco Clarizia.

© 2020 - 2023 Assoformac - C.F. 97053770794 - Tutti i diritti riservati